Porfido:come nasce,dove nasce,caratteristiche ed utilizzi

LA GENESI
                     
Il porfido è una roccia vulcanica effusiva, tra le più diffuse sulla crosta terrestre. Il porfido è formato da una pasta vetrosa che costituisce più del 65% nella quale sono immersi piccoli cristalli. I cristalli più abbondanti sono quelli di quarzo (2mm / 4mm). Il colore di questa roccia varia dal grigio al marrone medio.

Il porfido era già utilizzato dagli etruschi e dai romani, grazie alle sue caratteristiche infatti ebbe ampio utilizzo nelle opere artistiche ed edili. Un esempio lo si può trovare nella Basilica Di San Pietro in Vaticano (Roma) nella quale sul pavimento all’inizio della navata centrale, è visibile un disco rosso di porfido sul quale Carlo Magno si inginocchiò per ricevere dal Papa la corona imperiale.

Il porfido viene estratto in diversi luoghi, e da ognuno di essi ne può variare il colore. Uno dei più famosi luoghi di estrazione è il Trentino, in particolare nell’Altopiano Di Pinè (Baselga Di Pinè). Qui il porfido si presenta con una colorazione marrone, grigia, violacea.

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I DUE TIPI DI PORFIDO

-Il porfido lastrificato: si presenta a falde verticali con piani quasi paralleli, che si sono formate durante il raffreddamento del magma a seguito di condizioni particolari enfatizzate da movimenti tettonici.

-Il porfido massiccio: si presenta generalmente di forma parallelepipeda. Essendo una roccia molto dura, viene estratta con tecniche particolari, limitando l’uso degli esplosivi.

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL PORFIDO

Il porfido ha svariate caratteristiche e sono le seguenti:

-Resistenza a compressione semplice: determina il carico unitario a compressione semplice, in grado di produrre la rottura di provini aventi forma cubica. Nel porfido questa resistenza è 221,5 MPa;

-Resistenza al gelo: si determina il carico di rottura a compressione semplice dopo un ciclo di 20 immersioni in acqua a temperatura di 35°C alternate a permanenze in frigorifero a temperatura di 15°C. Nel porfido questa resistenza è 202,6 MPa;

-Resistenza a flessione: è determinata su provini di forma parallelepipeda appoggiati su due coltelli a spigolo arrotondato, sono sottoposti ad un carico crescente gradualmente fino a rottura, ottenuto tramite un terzo coltello applicato in mezzeria. Nel porfido questa resistenza è 22,5 MPa;

-Resistenza all’usura: è misurata in base alla perdita di spessore, denunciata da due provini a base quadrata che devono percorrere un determinato numero di giri di una pista abrasiva rotante contro la quale sono premuti con pressione. Nel porfido il coefficiente di usura è 1,51.


PERCHE’ SCEGLIERE IL PORFIDO ?

Il porfido viene scelto per pavimentazioni esterne o per altri tipi di opere esterne grazie alle seguenti capacità:


-Resistenza agli urti: essendo particolarmente duro, il porfido viene utilizzato in manufatti soggetti all’urto ed al transito di veicoli pesanti come cordoli stradali;

-Manutenzione minima: non necessita di particolari attenzioni e manutenzioni, ne sono prova le piazze e le strade cittadine. Può essere lavato facilmente con acqua e sapone;

-Bassa capacità di assorbimento liquidi: il basso coefficiente di imbibizione, rende il porfido adatto non solo per pavimentazioni esterne, ma anche per opere a diretto e continuo contatto con l’acqua.

Paglione Andrea IV G ITCG L.Pisano
Per Info: paglioneandrea@libero.it
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