UN'ALTRA PIETRA DI ROMA: IL PEPERINO








Il peperino o piperino è una roccia magmatica, tipica delle zone di Vitorchiano e Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, e dei Colli Albani, in provincia di Roma, costituita da frammenti di trachite o di tefrite, e contenente leucite in varie percentuali.
 Il colore classico è il grigio macchiettato ma si può trovare anche di colore rosa il quale è più raro e apprezzato.

















Il peperino, una ignimbrite di tipo tufo saldato, deriva dalla cementazione di materiali vulcanici dell' antico Vulcano Cimino. Nel corso dei secoli il tutto si è consolidato, sia per effetto di azioni fisiche connesse con movimenti orogenici, sia per la naturale presenza di cemento formatosi dalla decomposizione di particelle vetrose e di calcio. Questo processo di formazione rende il peperino resistente al tempo ed  agli agenti atmosferici, pur rendendolo facilmente lavorabile.








Nell'età della Roma monarchica il peperino dei Colli Albani, chiamato lapis albanus, fu uno dei principali materiali da costruzione di Roma: in peperino vennero costruite le Carceri Mamertine, la Cloaca Maxima, e una parte considerevole delle costruzioni celebrative sul Campidoglio.


(Cloaca maxima)














Apprezzato sin dall’antichità per le sue caratteristiche fisiche, quali lavorabilità e resistenza, ed estetiche, trova tuttora impiego nel campo urbanistico, edilizio ed artistico. La varietà del taglio (falda o contro falda) e il trattamento delle superfici (levigate, lucidate, bocciardate, spazzolate, rigate ecc.) potenziano le opportunità di impiego e la versalità del materiale, rendendolo adatto
a qualsiasi progetto. Le sue caratteristiche fisico-meccaniche lo rendono ideale per l’applicazione sia in spazi interni che all’esterno, anche nei climi più severi.





David Kurczak IV G  ITCG:L.Pisano Guidonia M.(RM)

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